Mi smarrirò nel mio segreto esangue,
spolpato alla radice, seguitando
a trascinare i piedi dentro l'acque
infette. Mio rimorso è una palude,
cadavere d'un giorno che mai nacque.
Del disonore brillan l'ossa nude.
Il tuo richiamo forse udrò, posando;
racconterà del giusto disappunto
o del perdono tuo, s'io mai tornassi.
Saprai fissare ancora questo volto
scavato? Splenderai nel ciel consunto
del folle che calpesta i freschi passi?