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Immigrare

Mai furono e mai sono stati
i confini nel mondo
tranne per chi decide
di suggellar miseria

con ingiusta ragione
menti chiuse all'inganno
per una quiete solitaria
nel proprio falso giardino incantato

fame e sete spinsero
i popoli indi dalla regione artica
verso l'equatore
insediando i propri cari e le dimore
in luoghi più sicuri

perfino gli dei insieme a loro
cambiarono d'aspetto e d'armatura
perche' l'eterna specie
e' intima nell'uomo

l'imbecille che e' utile solo a se stesso
ha paura dell'avvicendarsi delle cose
perche' ignobilmente si sente
gia' padrone del progresso

grazie ad una virtu' di sorta
che va solo in una direzione
cinque mangiano per dieci
e diecimila muoiono per fame

questa bella terra
che gratuitamente offre i doni
non ha padroni e ne creatori
perche' siam tutti uomini

della stessa specie

via gli striscioni dai balconi
via le bandiere
perche' sono solo il disprezzo
della ragione vera

ingegnose e rovinos strumento
di chi ha deciso in questo mondo
di evidenziar le differenze
facendo sentir diverso chi e' uguale

le religioni fan lo stesso
con la pretesa d'aver il verbo certo

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 16/07/2013 09:00
    Riconquistiamo noi stessi, finalmente... Lasciamo i vari poteri nefasti alle loro schifezze, non dipendiamo, almeno per quanto ci è possibile, da loro e mai stanchiamoci di lottare per amore verso coloro che dalle varie schiavitù esistenti non sanno liberarsi.

6 commenti:

  • giuseppe ciaravolo il 17/07/2013 11:39
    grazie per il commento Stella luce
  • stella luce il 17/07/2013 08:20
    Pensiero il tuo che condivido... da leggere e rileggere... soprattutto in un mondo egoista ed approfittatore come quello attuale... ben arrivato nel sito...
  • Anonimo il 16/07/2013 18:21
    ringrazio Vera Lezzi ed Ellebi per i commenti postati. La poesia emigrare racchiude in se una mia personale visione del fenomeno ''emigrazione''essendo esso naturale perche' e' sempre stato cosi dalla notte dei tempi le problematiche relative spesso sono il risultato di un certo conflitto direi un antico conflitto in virtu' del quale si creano divergenze di opinioni riguardo alla questione. La dove si presume integrazione(parola che implica una certa violenza rispetto agli usi e costumi delle popolazioni immigrate)si dettano condizioni e limiti secondo i quali si dovrebbe garantire un certo tipo di tranquillita' per la popolazione autoctona, in realta' essendo questo mondo globalizato e succube in qualche modo dei modelli di vita consumistica, creando quelle differenze tra sviluppati e sottosviluppati facendo cosi delle frontiere tra i vari gruppi di persone nel mondo. Le cause sono sempre le stesse: violenza, soprusi, corruzione, regimi autoritari. cecita'dell'integralismo religioso. Anticamente I Romani conquistavano intere regioni, per depredarle dei propri beni, e poi annetterle come province. Roma si faceva pagare dei tributi dalle popolazioni occupate, condizioni queste che in qualche modo indussero le popolazioni soppresse ad aspirare per il loro futuro un certo accordo con Roma col fine utilitaristico. Oggi avviene piu o meno lo stesso. in Italia e in Europa si fa tanta parodia sul fenomeno senza capirne l'effettiva natura. La storia ci da qualche informazione del passato, ma oggi nell'era tecnologica tutto e cosi' diverso, parlare di frontiere e' addirittura pazzesco. ma si continua a credere alla befana, perche' noi siamo migliori(e non e vero9 degli altri dobbiamo difenderci dall'invasione( quando gia ci hanno invaso da secoli ivi comprese le basi della nato che tranquillamente sporcano mari cieli e terre senza che ci sia mai stata la condizione per cio). Tutte queste strutture create col consenso dei governi aiutano ben poco alla distensione tra i popoli anzi spesso per proprio tornaconto auspicano piu conflitti che pacificazioni. Una lunghissima lista di cose abberranti potrei aggiungere ma ritengo che l'intervento mio abbia fatto un po di luce su come siamo noi tutti costretti a vivere in un mondo non più nostro e nemmeno degli immigrati.
    Concludo rispondendo a Ellebi, il paragone fatto con gli uccelli e' voluto intenzionalmente, l'ordine a cui fai riferimento e senza dubbio evocativo ma non reale auspicabile ma non possibile, la stessa metafora puntava su un aspetto della migrazione che e' il lasciarci le penne, e cio accade comunque.
    Nessuna legge puo fermare cio. e' un illusione credere che con i cannoni puntati sulle navi alla deriva eviti il problema.
  • Alessandro il 16/07/2013 17:35
    Critica ben indirizzata a una società estremizzata a più non posso, nonostante le pretese di moderazione e modernità.
  • Anonimo il 16/07/2013 13:52
    Chi guida uno stato deve sempre cercare -quanto è difficile!- di mettere ordine in tutto, quindi anche nell'immigrazione, questo però mai deve portare il popolo, anche il popolo sofferente a non avere pietà, a odiare addirittura chi è ancora più sofferente di lui, specie in situazioni terribili, dalle quali si può pensare solo di fuggire.
  • Ellebi il 16/07/2013 10:59
    Immigrare è una bella poesia, scritta con enfasi e partecipazione e tuttavia il fenomeno dell'immigrazione umana non e esattamente come quella dei volatili. Infatti immigrazione umana deve essere soggetta a un ordine, a norme e accordi fra Stati, se no è soltanto il caos e sopruso. Tra l'altro puoi notare come nelle formazioni degli uccelli migratori ci sia un ordine e una disciplina perfetti. Complimenti e saluti

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