Indaffarata occupo il giorno
trascorro gli ultimi istanti di una stagione
di scoglio e di mare
di nuovo antico e di vecchi ricordi
I due respiri della mia striscia continua
esplorano il mondo che mi vide crescere
quelli dell'origine del mio viaggio
osservano soltanto cercando di comprendere
La pace dell'arte di mio padre
che fu vulcano e tormento e rinuncia
mi solleva dalle polveri e dal mediocre
il sorriso infante di mia madre
mi conferma l'esistenza degli angeli
-il mio nido è nei loro cuori-
Nell'esercizio di una funzione conflittuale
tra gomiti senza camicie e lunghe file d'armenti cittadini
farò del mio meglio per tornare
la notte attende
una partenza tra le tante
lascio la sabbia per il pane