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Vedi? È venuto!

Quando alla lontana chiamerà il mio nome,
Anna, Annina!
non starò là in piedi ad aspettarlo,
ferma e inerte col sole in mano.

Non mi girerò al suono di
Anna, Annina!
una semplice furia al soffio del vento
una furia veloce, quattro lettere e un fremito.

Batterà in gola, sulla laringe
Anna, Annina!
e non mi darò pena di rispondere: scivolerò
vezzosa, farfalla io, sui prati cittadini!

Ecco, un'altra volta lo sento:
Anna, Annina!
lo sento chiamare, dopo tanta attesa,
in mezzo alla folla della domenica.

 

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • silvia leuzzi il 03/09/2013 22:54
    Una bella poesia, di quelle che piacciono a me, di quelle che sembrano doversi scartare nel loro valore... forse a tutta prima si lasciano gustare senza leggere oltre quello che è rappresentato sul foglio e null'altro. Ma poi si rilegge, perché l'atmosfera c'ha preso e siamo nel vortice di una passione che si chiama: poesia. Grande, sei una grande complimenti veri

3 commenti:

  • silvia leuzzi il 03/09/2013 22:56
    scusa dove dico: doversi scartare - intendevo che poesie del genere mi ricordano le caramelle, quelle buone che ci fanno godere fin nel togliere la carta. Scusa non so scrivere... sigh!!!!
  • Maddy il 19/07/2013 16:09
    Anna Annina si perse tra la folla!
    Bella complimenti
  • augusta il 19/07/2013 14:35
    ma poi si è girata?... 1 beso

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