Le eclissi del Tempo
su anelli di luce superba
delineano il varco
di fulgide estasi d'ali
Sono gli angeli del Ritorno,
dicotomie annunziano materiche-
profeti estemporanei dal volo assai radente
Li si avvista in certe sere amiche
che nel lampo subitaneo d'un notturno girasole
s'accendono d'Eterno
Oscene tremule lor piume
paiono suggerire il brivido, l'incostanza
la liceità consequenziale del morirsi
Si schiantano in lontananza
gli ossequi al tu, al sé, al noi
Beffa inusitata del credere i confini,
le frangiture, le increspature di apparente immobilismo
Siamo o non siamo tra vincoli pensati i sussulti del divino Verbo?
Vaghiamo ora, allora, tra i tornanti del dimesso Olimpo
ginestra nel selciato forse narra di orme molto diverse
Arde alfine fiaccola inusitata
ceneri danzano conflagrando
nel rantolo silente
di umane scarne menti
Sorge l'alba.