Appoggiato
il mio capo sul Tuo morbido seno
un esercito di formiche passando da un donisiaco orecchio è entrato con un passo voluttuosamente guerriero a risvegliare il canto nullafacente di una esangue cicala rinchiusa in un morto carcere d'antico mirto
Oh lato mie sotterranee e tenebrose
ma come ogni morto ancora vivo nasconde in sé l'ebbrezza di un aulico orto
i fiori bianchi non potettero mai dare bacche nere come il nulla operante non fa l'ente partendo dal nulla
alla fontana del sole s'invertì l'amarezza della favola e si aprì nell'intendimento una immensa tavola di candidi prosperi
- Voltaire (Arouet c'est mon plus beau jouet) non ebbe mai un volto ariano non discriminò mai una razza e pose la sua anima in libertà di parola sulla bocca di tutti
i nasi e le orecchie per chi ha perso la vista dei profumi e dei suoni servono per appoggiare i tendini degli occhiali
volessero correre questi miei occhi in una pupilla di natural azzurro -
non c'è più avarizia d'arpagone per chi è stato nutrito con il miele dell'Amore
le stelle
sì le stelle
le stesse del cielo
fra un battito e l'altro del Tuo cuore ho udito il mormorio arpeggiante delle stelle
tragicamente danzare
un'onda
pilota
sì
automaticamente
pilota
le doglie di un nostro parto notturno
verso un mare in perle di luce