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L'Indi-gente

E'
un indigeno
l'Amore
lo è sempre stato

si è sempre generato dal di dentro
bevendo pozze di eterna luce


ora
nei suoi figli
è
debole
cieco
ammalato

e stanco

per camminare
si appoggia ad un bastone bianco
e
a tutto quel tanto di deserto

che ancor in cuor suo da percorrere ha

per raggiungere fra le stelle del suo dilaniato corpo

l'Avatar

 

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4 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 26/07/2013 13:58
    SOLO LA TUA MENTE PUO' FORGIAR COTANTO SUBLIM FORGIATO... IL MIO IPER VINCÈ
  • Anonimo il 26/07/2013 10:49
    Lava Tar, gridò la lavandaia al cuor che non si comanda, ma che deve ripulirsi dalle scorie dei sette manti indossati dal corpo.
    Lava Tar e ritrova te stesso in mezzo al deserto e poi, batti col bastone la roccia e abbeverati all'acqua della purezza e scaccia via la feccia avvolgendola in luce di sole e d'amori, con contorno di pomo d'ori e di amanti!
    Bellissima Vincé!

4 commenti:

  • Alessandro il 29/07/2013 14:56
    I mille volti dell'indigenza: quando anche la fantasia verrà tassata saremo definitivamente nei guai.
  • Anna G. Mormina il 27/07/2013 18:16
    ... Amore indigeno,... senza giacca, cravatta, soprattutto senza odio... pericolo d'estinzione... qualcuno di noi, riuscirà a bere dalle pozze di eterna luce, raggiungerà, fra le stelle, quello splendido luogo... non è impossibile nè lontano...
    Bravissimo Vincenzo!
  • salvo ragonesi il 27/07/2013 08:31
    grande Vincenzo, sublime nella forma e nel contenuto. Bravissimo
  • marcella vitelli il 26/07/2013 11:30
    Bellissima poesia. Bravissimo Vincenzo

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