Non ti ho mai lesinato
la dolcezza del loto,
che di anno in anno
ho imparato a cucinare meglio.
Ne mangiamo a scorpacciate
per non farlo avariare dietro
quelle tende grigie,
che strane streghe
dipinsero per noi.
Non ti ho mai lesinato
la dolcezza del loto,
perché mai te ne cibasti da solo.
Con la sapienza
di un vecchio mago di montagna
scardinasti lucchetti e chiavistelli,
devastati da ruggine di dolore,
facendo entrare sole e ardore.