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Grazie Vincenzo
Te ne sei andato, in silenzio,
come solo un narratore può fare,
regalandoci parole, sogni e canzoni.
Impegnato nel campo civile
e non un semplice scrittore
come certi contemporanei, illusori.
Conoscevi e insegnavi ogni tecnica
di scrittura. Ci hai regalato anche
col Benigni, La vita è bella,
per non parlare de "Il mostro"
sei stato allievo di PierPaolo Pasolini.
E i testi delle tue canzoni
con il maestro Piovani,
la tua capacità poliedrica
di professionista della parola scritta,
lascia un vuoto come tanti grandi,
perchè col tuo fare romano ma italiano
tu lo eri. Quando dopo dieci giorni,
ho saputo la notizia che ti sei spento,
tra il cordoglio dei grandi di Cinecittà,
sono rimasto basito, non ci credo.
Un brivido ha percorso la mia schiena
quella sensazione di perdita,
che ti ho incontrato molti anni fa
e alla mia domanda ingenua
di come scrivevi, mi dicesti che
utilizzavi il computer, perchè
carta e penna è da scribacchini.
Queste righe io in parte le ho copiate
da un foglio bianco su cui ho scritto
questa dedica. Perchè semplice scrivano
forse, io sono, e se esiste altrove un luogo
spero tu possa continuare a creare,
nell'olimpo di coloro che non ci sono più.
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