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STELLINA

Vuoto il corridoio bianco neon
come un budello sterile respira
la sua inquietante insonnia dalle porte
verdi socchiuse, in Lunga Degenza

vegliano le facce luminescenti
dei monitor, litanie di bip
e lunghi fili bianchi trasparenti
intorcigliano il silenzio delle cose

dalla sala centrale, chiusa bene
la porta sul carnaio agonizzante
sussurri di risa, le tre infermiere
della notte si passano il caffè

nel letto
candida fra il candido dei lenzuoli
la mia bambina di novanta anni
respira. Nulla più. Chiusi gli scuri
sul mondo digitale, ella sogna.
Rivede scalze stagioni d’amori
e di carrozze, e corse a piedi nudi
quando il tempo, come il senso d’umane
vicende, in armonia sotto il sole
andava lento e profumava pane.

Mia nonna dorme, io sono qui
mi stiro sulla sedia in similpelle
aspettando l’alba. Dalla finestra
(un allegro profumino sa di piscia)
una luna gialla fra il fogliame spìa.

nonna, nonnina
la morte si avvicina
la fiamma traballa…
dal vetro un gran fragore di serranda
mi cattura: è l’edicola che apre
e gira il cigolìo della veranda.

____

Castelnovo Monti, ospedale S. Anna, camera 218. Il 29 luglio 2007.
Io e mia nonna Stellina Chierici.
Endecasillabo sciolto con qualche buco, sottofondo “Sonata (op. 27 n. 2) al chiaro di luna” di Ludwig Van Beethoven eseguita dal maestro Arthur Rubinstein, nell’aria vago odore di alcool etilico.

 

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0 recensioni:

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37 commenti:

  • GiuseppeCristiano Merola il 20/03/2011 01:10
    Nella prima parte c'è poesia, nella seconda viene un po' meno, e come se ti stessi erdendo nello scegliere le parole e la forma. cmq piaciuta
  • augusto villa il 08/03/2011 22:51
    Ma no... dai... a me piace... Nella prima meta'... la trovo molto più musicale... va via che è una bellezza... Nella seconda...(bella anch'essa)... ho come l'impressione che tu abbia voluto chiudere in fretta...(forse eri anche stanco... ed è piu che comprensibile... vista la situazione che descrivi)... Sì... comunque quando la si vive...è proprio così!... Porca miseria!...
    Magari non da cinque... ma quattro te le becchi tutte... Ciao!
  • clem ros il 12/05/2010 13:53
    Mi associo anche io all'analisi di Carmelo, aggiungendo ahe alle volte, la presenza di alcool nell'aria, può dare qualche effetto collaterale.
  • nemo numan il 11/09/2009 20:48
    piaciutissima
  • Massimo Migliore il 24/03/2009 19:35
    Sublime...
  • Giovanni De Lombardis il 03/12/2008 11:25
    Grande scritto libero!
  • ESTER zaniboni il 08/12/2007 15:51
    .. malinconica è la vita, che col passare degli ani, toglie la nostra dignità di esseri.. rinchiusi in una sala di Lunga Degenza.. aspettando la "signora Morte" rivestita di una nuova luce... quante nonne sono in quelle stanze...
  • Conte di Bismantova il 18/11/2007 03:45
    Georges Dumézil (Parigi, 4 marzo 1898?" Parigi, 11 ottobre 1986) è stato un linguista e filologo francese.

    Dumézil è divenuto universalmente noto per le sue teorie sulla società e la religione degli antichi popoli indoeuropei, sviluppate comparando tra loro i miti di quei popoli e scoprendovi una struttura narrativa identica che per Dumézil rifletteva una stessa visione della società, divisa in tre funzioni: la funzione sacrale e giuridica, la funzione guerriera e la funzione produttiva. Oltre che nei miti, questa struttura si ritrova, secondo Dumézil, anche nell'organizzazione sociale di alcuni popoli indoeuropei, a cominciare dalle caste dell'India. (...)... da Wikipedia. Non ho controllato i "poeti guatemaltechi" perchè ne ho avuto abbastanza di sapere che Dumeszìl è in realtà un antropologo. Sai, Carmelino, mi ricordi quel tale che per fare colpo su una ragazza esclamò con entusiasmo di avere letto l'ultimo libro di Heineken, intitolato "keine Gegenstaende aus den Fenster werfen!" e la ragazza rimase incantata dall'incredibile cultura di quel tizio non accorgendosi che le uniche parole in lingua tedesca che egli conosceva erano nella scritta imparata a memoria sotto il finestrone del treno (non tirate alcun oggetto fuori dal finestrino) e nel nome della celebre birra olandese. Sei forte.
  • Giuseppina Liguori il 09/11/2007 18:56
    Per me meriti un bel dieci, speciale il sentimentoche nutri per la tua stellina. Sono sicura che lei ti protegge da lassù e di sicuro non guarda il tuo aspetto, ma ama suo nipote, te lo dice una che pesa novantasette chili e che viene umiliata per il suo aspetto. Ciao e a rileggerci
  • Conte di Bismantova il 09/10/2007 18:54
    SCHIUMEGGIANTE?
  • Conte di Bismantova il 08/10/2007 18:18
    oh... la spocchia è tutto.
  • Conte di Bismantova il 08/10/2007 18:08
    sentite sono 106 chili e mi è venuta la chierica, somiglio a Massimo Boldi, in discoteca mi scambiano per il buttafuori: se non me la tiro qui dove me la tiro? hahaha ma non penserete mica davvero che io...
  • Conte di Bismantova il 08/10/2007 18:00
    che cos'è la spocchia?
  • Ugo Mastrogiovanni il 08/10/2007 14:19
    Versi per la vecchia nonna alimentati da un sentimento molto vivo; il Conte sinteticamente e con garbo ne descrive la trascorsa vita e, piacevolmente, con ironia, senza essere scherzoso né canzonatorio, porta al termine la sua piacevole poesia.
  • Conte di Bismantova il 05/10/2007 23:36
    La finestra h'adagiato gli scuri
    Stellina stasera
    s'è spenta
    senza
    il
    minimo
    dolore nel viso
    riaccesasi in cielo
    fra i miei tesori, per sempre.

    4 ottobre 2007, ore 19, 25.
  • Sophie DMF il 04/10/2007 16:33
    L'ho riletta esattamente con la sonata di Ludwig nella mente.. per un attimo coincideva con il bip dei macchinari e il lento battere del cuore di Stellina. Mi piace pensare che ora lei, come tutti i nonni e le nonne che abbiamo perso, ora corre ancora a piedi nudi per vivere finalmente un'eterna giovinezza. Molto toccante. Sono abituata a guardare oltre le forme provocatorie... Complimenti davvero. Un sorriso. Sophie.
  • Anonimo il 14/09/2007 02:08
    inutile dire che non tutti possono capire... leggendo le tue righe ho ripercorso il dolore che ho provato durante la malattia e poi la morte della donna che amerò per sempre: mia nonna. Per questo t'ho dato un 10, è il minimo. poesia equivale suscitare e trasmettere emozioni e tu l'hai fatto.
    grazie
  • Anonimo il 05/09/2007 22:56
    Una delle dediche alla propria nonna più particolare e reale che abbia letto. Mi è piaciuta. Ciao.
  • Conte di Bismantova il 04/09/2007 07:37
    Per scrivere no! Per quell'altro sito sì. Cioè per carità ci può andare chiunque: i commentatori sono un po più esigenti e gli scritti anche se non sono niente di fenomenale diciamo che sono - secondo me - di un livello tecnico un po' più complesso della media che ho notato qui finora. Ma non l'avevo scritto? Rimane comunque un'idea mia, ognuno è libero di non essere d'accordo: stavo solo scrivendo due righe a Rina testa a testa e non ho voglia di polemiche, se non ti dispiace.
  • Simone Sansotta il 03/09/2007 19:50
    Perchè per scrivere poesie bisogna essere superiori alla media?
  • Conte di Bismantova il 03/09/2007 07:13
    ehi cominci a lusingarmi davvero. non esageriamo, dai! faccio parte di un altro sito col nome MINOSSE, il club dei poeti, dove sono un po' più selettivi e anche a volte spietati nei commenti: vieni a farci un salto: il tuo livello è di molto sopra la media, non ti faranno a pezzi.
    Ho pubblicato questa poesia qui per sperimentare l'effetto che fa, fra una settimana la lancio anche di là e vediamo. peccato che qui non l'ha letta nessuno tranne te... eheheh non ho riscosso un gran successo finora!

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