Notte infinita
tacciono le stelle.
colgo il silenzio per tuffarmi
in un’atmosfera onirica
scrigno d’illusioni.
Mi perdo in un dedalo d’ombra:
d’immagini sovrapposte
portate da scie di vento
che nelle selve dei pensieri
si fondono scomposte.
Parole silenti
salgono al cielo
strappate agli abissi del mio pudore
e più in alto divengono grido
che sconvolge il buio incantato.
Ancora una volta mi dissolvo,
non ha pareti la mia dimora,
mi sciolgo con i vapori della terra
divengo pianto che consola l’arsura di un campo
divengo nube evanescente
che ignora le prigioni del tempo.
Il vento non ha memoria
e mi prende tra le sue dita
ed io tra le sue dita
mi dissolvo.