Dita di carta
Lambiscono discrete
Parole pensate e mai dette.
Vorrebbero sottrarle alla mente
Imprimerle nel tempo
Con inchiostro nero
Ma lo scudo dei miei silenzi
Custodisce i segreti
Come possente forziere.
Sparse sul tavolo
Pagine bianche
D’un diario mai scritto
Ch’eppur m’è vivo dentro,
Un diario dai mille frammenti di tempo
Dove presente e passato
Si fondono,
Si confrontano,
S’affrontano.
Oggi è venerdì,
E mi disseto di calde lacrime
D’un desiderio
Confidato alla stella cadente d’una sera
Mai avverato.
Oh sera, dolce sera
Trapuntata di malinconia
Copri con il tuo scuro velo
L’illusione di ieri
Ch’ha in sapore della rosa appassita
Schiacciata dal peso d’un libro.
Pagine bianche.
Dita di carta
Vorrebbero penetrare
Lo scrigno del silenzio.
Parole senza voce
Vi muoiono dentro.