Immobile nell'alveo mio,
godevo le stelle,
il canto dei grilli addolciva il pensiero,
che bello viver la libertà nel cuor della notte!
Udii in lontananza il tuo nitrito,
mi parlavi con un linguaggio di passione,
m'invitavi a sollevarmi e a correre assieme,
velocemente sentii che t'avvicinavi a me,
balzai sugli zoccoli e mi lanciai al tuo inseguimento.
Serrai le mascelle e forte lanciai il mio richiamo,
illuminata dalla luna vidi la tua coda,
come una frusta muoversi al vento,
ti morsi al collo guadagnando terreno.
Sotto gli zoccoli la terra sembrava sbriciolarsi,
i muscoli fendevano l'aria ed era fiato, forza, sudore,
in mille pensarono ad un imminente pericolo,
ma l'unico pericolo di quella notte d'estate,
era l'immobilismo, la noia, il sonno.