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Davanti a te

Davanti a te comprendo
che sono meno di niente...
Rapisci il mio pensiero
crei ammutinamento
nelle stanze auliche
della mia futilità.

Alzi una brezza lieve
che ammorbidisce i sensi,
mi sveste del superfluo
mi adagia così ... nuda
tra le tue onde lievi.

Abbandonata e vinta
sono alla tua mercé!
Sensazioni di forze
scatenate o silenti.
Un abbraccio potente
mi tiene ferma qui...
in attesa di eventi.

Alla fine, costretta,
urlo il tuo nome
"Mare!"
Acqua a distesa
madre sacra,
mia divinità!

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 06/09/2013 16:11
    Un canto al mare, alla sua poesia e a tutto ciò che evoca. COmplimenti.
  • Thomas il 06/09/2013 16:09
    Bellissima! viene paragonata anche a una madre, ottimo

1 commenti:

  • augusto villa il 09/09/2013 17:23
    Certe grandezze ci fanno pensare... ci riportano alla nostra giusta dimensione...

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