Intensa e personalissima questa lirica; il dolore difficilmente si puó nascondere e soprattutto partecipare a chi ci circonda, spesso in modo asettico. Ci sorprende e ci fa scoprire indifesi e vulnerabili. Interessante la metafora del condominio: un microcosmo caratterizzato sovente da alienazione, ripicche e sottili ostilità. Bella.
Inutile rinchiudersi, le macchie sono la prova della nostra esistenza e la nostra dolorosa autocoscienza. Che tanti consegnano in busta chiusa all'amministratore del condominio. Magistrale l'evocazione di questa figura, un ladro rispettabile per la sua equità, in quanto ruba a tutti in misura proporzionale ai millesimi posseduti.