È un silenzio indefinito
ad aleggiare questa sera,
come al quadro antico
una candela di cera
aggiunge sacro sapore
e le ombre di noi due,
là riflesse sulla tela,
si confondono al dipinto.
Eppure si sente ancora,
tra le luci in lontananza,
levare la mano tardiva
dell'operaio stanco,
come un uccello estivo
che ci chiama nella notte,
io l'ascolto, ammirato,
con immobile rispetto
ed intanto la luna
si compone nella stanza
mentre l'alba, incerta,
indugia piano sul tuo corpo;
tu già dormi e forse ridi,
io ti parlo, chissà se senti;
manca poco, ho già pianto
prima che canti il gallo.