Mani in tasca cammino spedito
Intorno a me il mondo s'ingiallisce.
Aria fresca sul mio volto,
profumo di muschio misto smog.
Le autovetture non son come le foglie,
non cadono loro, sono sempre grigie.
Sui prati del parco,
ognuno nel proprio stormo,
cornacchie, storni e piccioni
si contendono briciole e insetti.
Ancora per poco,
poi arriveranno i cani, i bimbi,
i calciatori e loro,
gli uccelli,
troveranno un sicuro rifugio
tra i rami degli alberi.
Il sole si sta alzando,
i suoi raggi giocano con la rugiada,
a quest'ora sono bassi ed accecanti.
Tutto è ordinato,
sembra di essere su quei vasti prati di montagna.
Solo una macchina sgangherata,
parcheggiata sotto gli alberi,
ti ricorda che sei in città.
È una macchina che non partirà mai,
divenuta dimora,
di chi una casa non l'ha più.
La crisi, già, la grande crisi
un elemento in più di questo nuovo autunno
dove disperazione e speranza,
continueranno ogni giorno
ad alternarsi...