L'astro dai dardi caldi
Faceva duetto coi ciottoli
E le tue dita lievi
Designavano la scelta
Ai sassi bianchi levigati e piani
Il mio tiro a superfice d'onda
Rimaneva nelle mie deduzioni
Il riso era melodia sulle
Cinque righe orizzontali
Il fiume sussurra sonetti
Da giovinotto
Di tanto in tanto soffia
Sruzzi d'acqua
Inzuppando i ciotoli con la sua irruenza
Ti ninnavi nel tiepido raggio
D'ultima estate e
Era insolito quello spazio di fiaba
Tracciato e dipinto per noi
Tra fusti e fronde fruscianti
A dare impulso al respiro
A regalare un sole limpido
Agli occhi
Rammenti esistevamo
Nel baratto perfetto
Del nostro istante
Unici comunque
Come l'essere ilare
Che gioisce all'ardere della vita
E s'interroga cos'è il rimpianto
Che t'assale quando intorno
Ogni cosa è esultanza
Io e te segno di conquista