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Treno del Sud

Tornavo al paese
poche volte all'anno
su quel treno affollato
che divorava
anguste gallerie
sfiorando,
lungo il percorso,
piccole stazioni
bruciate dal sole.
Miravo aride colline
oltre quei vetri,
come braccia
protese
nell'azzurrità
del mare.
Nei miei occhi
l'ansia febbrile
di ritornare a casa
per ritrovare il respiro
delle mie spiagge
e il luccichìo di scogli,
in quei meriggi afosi.
Nel petto un cuore
che dondolava al ritmo
delle ruote sui binari
mentre nell'aria
assaporavo l'ebbrezza
e le voci persuasive
di ammalianti sirene
del mio profondo Sud.
Così lasciavo le mie
sofferte cicatrici
su quei vagoni scoloriti,
mentre un sorriso radioso
mi aspettava, impaziente,
alla stazione del paese...

 

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3 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Caterina Russotti il 27/09/2013 20:05
    Complimenti davvero bella... Il passaggio dal nord al sud... Su treni che brulicavano di gente... suggestive anche le immagini del treno in movimento e dei paesaggi al di là del vetro. Davvero bella.
  • Anonimo il 27/09/2013 18:12
    Una poesia, veramente apprezzata, che mi suscita molti ricordi ed emozioni, da uomo del profondo sud. Complimenti!

3 commenti:

  • Mario Bruno (Ciancia) il 03/10/2013 22:54
    Piaciutissima!
    Ah, quante volte ho preso il treno.
    Dal sud al nord e viceversa.
    Mi hai fatto rivevere quelle cose, tristi ma belle, vissute.
    Un saluto di stima.
  • Alessandro il 28/09/2013 01:01
    Un viaggio rivissuto, nell'incanto di una terra che ti rimane dentro.
  • Anonimo il 27/09/2013 23:16
    Tutto così meravigliosamente dipinto, che me lo hai fatto vivere -e mi hai fatto commuovere- insieme a Te.

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