C'è un aroma che collima
Nel centro battente dei mie giorni.
Fra povere note d'eccitazione tratteggiata
Fortuito, il lamento del imbrunire
che fugge come alito scuro
al di la dei vascelli dei cirri.
Un flemmatico passo che si ripiega
Nel mio mutar in bagliore e lembo
Estremità fulgente di spirito celeste
Un esile astante che si flette
Sul rituale silenzioso delle stelle
in previsione dei celesti baci
Del levar del sole, fra perle d'alba