Mostrami il tuo viso beffardo,
il tuo ghigno sprezzante sadismo
le tue mani che attendono solo di iniziare il rito.
Afferri un lama, la giri e la rigiri,
il mio viso resta impassibile,
e Tu
per rabbia e sdegno affondi la lama;
scorre, tra le costole, tocca il cuore e lo penetra...
Il mio viso si contorce, il tuo sorride;
avvicini il viso per sentire il mio ultimo respiro,
quello per cui hai iniziato tutto.
Ma solo allora capisci che il sollievo è mio,
non tuo:
Tu hai perso, Io ho vinto...
Il mio corpo inanimato crolla e Tu,
Tu resti immobile, impietrita e confusa.