Non riconosco la mia vita
metamorfosi improvvisa
di giorni deformi
mente galoppante
con sciocche lagnanze
tenui sorrisi
ricoperti d'acciaio.
Un lampo
una luce improvvisa
squarcia il futuro.
Reciti una parte importante
che ti si addice a pennello:
il palcoscenico è illuminato
sotto i tuoi vetri rotti
noi spettatori estasiati
dalla tua stizza impaziente
applaudiamo baracca e burattini
Avrai futuro assicurato, bimba cara,
con il tuo stile semplicemente naturale
attraversi la quarta parete trasparente
e sbatti la testa nella roccia di gomma
dove siamo in tanti a raccogliere il tuo cuore
Mi piace un sacco... e mi piace quel "tenui sorrisi ricoperti d'acciao"... Penso comunque che ci sia, oltre a quella luce che squarcia il futuro... una tua luce interiore che riesca a squarciare quell'acciaio... Veramente complimenti M. Teresa!
molto quasimodiana, se mi passi il termine... solo che Quasimodo vedeva lo squarcio di luce nel presente, definendone la fine. Tu invece lo delinei nel futuro, quindi a malapena ne vedi l'inizio. molto bella, simile alla mia storia adolescenziale... ciao
Anonimo il 25/09/2007 10:12
nelida, prego. n
Anonimo il 23/09/2007 21:18
La solita luce! che fortuna sempre lei che riporta la speranza. Ciao M. teresa. Complimenti pochi versi ma luminosi.
Anonimo il 17/09/2007 11:58
sapore forte degli opposti, parole ripetute all'infinito per capire, mancanza di equilibrio, maschere nude in attesa dell'unica cosa che conta:l'amore (che è il presente, e si spera, anche il futuro). bella, inquietante. n