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A carlo maria martini

Nel cuore porta fratello
come frusciante carezza di carità,
che mai l'insidie del male teme,
il seme del Dio salvifico
figlio e padre
di iridescenti perle
d'Israele e Palestina.
L'ultimo fratello sia
nel diario confuso eppur saldo dei tuoi giorni
la prima parola del tuo impegno
soffri per saper davvero amare
ama per saper davvero soffrire
che il divino pneuma
l'arcano dolce in te per sempre infuse
la daga del cuore
per tramortire il morire.
Sol lo sguardo dell'umile,
fratello,
sfogliar saprà autenticamente,
le pagine che Dio donargli intende,
ti esorti
il profumo incandescente della croce
a esser degli inascoltati
ineffabile, inestirpabile voce.
Al tuo fiore donerai il miglior stelo
inondandolo con l'acqua del Vangelo
udirai della vita il vero bello
se la fede in te scorra
sovrana e discreta
come acqua di ruscello.
Dio eterna luce
sempre ha un fascio di passi freschi da donarti
è nelle tracce indelebili della sua immensità
che la bellezza del cosmo si rivelerà.
Mai non lasciare scienza,
la mano ferma e amorevole della coscienza,
sospingere desidera
tra le labbra complici di ogni sera
l'intarsio morbido
d'una sincera preghiera.
In questa realtà che colora i suoi anni
di inquietudini, risalite e nuovi affanni
uomo, ricorda,
sol se nell'altro da fratello vivrai,
realmente ti conquisterai.
Guarda il carro angelico di stelle
e a te s'offrirà in poesia,
il sorriso color sempre
di Carlo Maria.

 

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1 commenti:

  • Caterina Russotti il 11/10/2013 12:47
    Una preghiera a guardare dentro il proprio cuore... La propria fede per ritrovare quella mano capace di aiutare il tuo fratello. Stupenda

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