Era una bimba
dolce, timida
un germoglio di vita.
Aveva gli occhi a mandorla
limpidi come uno specchio di mare
scuri come una distesa di castani.
Si guardava allo specchio
nell'attesa della trasformazione
del mutamento tanto atteso.
Sua madre le carezzava il viso
"dalle spine nascono le rose"
sussurrandole, ripeteva.
Conobbe presto l'abbandono, il dolore
ma sulle labbra sempre tatuato un sorriso.
Divenne donna
affascinante, ingenua,
alcuni l'amarono,
altri si presero gioco di lei...
lei amò un uomo soltanto.
Si guarda ora allo specchio
qualche ruga sotto gli occhi,
qualche filo d'argento tra i capelli,
fantastica, sogna...
alcune volte piange.
Lei è il frutto,
il seme coltivato con amore
nella terra fertile,
sua madre l'albero
il ramo che sostiene protegge
dalle intemperie del tempo.
Guarda al domani, al futuro che l'attende,
nostalgica, romantica,
"tra le dita, sempre un fiore da donare".