username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Chirurgia plastica

Lasciarsi manipolare,
tra i confini del viso
e i perimetri soavi delle labbra
è lama del vivere,
insidiosa ma seducente,
nuovo concerto di forme
a salire irriverenti prossime
sopra il cesello fedele della natura.
Vezzo di vanagloria sia,
o lacerante necessità,
corpo che più non si parla,
o accogliere non sa
il fatale abbraccio
dell'ingigantita, accresciuta età,
è il laccio stritolante
di questa rincorsa alla dea del sembrare
pellegrinaggio del manifesto
che a rendersi latente anela
per sonnecchiare per sempre
sotto il carcere di seni irrobustiti,
o nasi più appuntiti.
Geme impotente l'anima,
lacrimante ostaggio
d'una corporeità non più sua
ebbro è lo specchio di casa,
dell'ombra di un'identità ormai smarrita.
Che ne resta
una foto sul diario soltanto
che profuma di adolescenza inquieta
ritagli di urlanti rotocalchi
su cui galleggiano fisicità ormai svergognate
da chirurgie ribollenti
avvinte tra le spire della routine,
essere
per essersi rinnegati di essere.
Ma una domanda cessare non sa
di farsi processione di martellanti lapilli
dal vulcano inesausto della memoria:
quanto valer potrà
pervertire il proprio corpo
se il tramonto segnerà
dell'essenza autentica
della propria luccicante,
inimitabile, preziosa,
insuperabile storia?

 

1
4 commenti     2 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

2 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • Anonimo il 23/10/2013 17:21
    Una poesia molto profonda su un tema attualissimo che rispecchia, pienamente, la realtà e la pochezza interiore dell'uomo di oggi.
    Forse riuscire a "sembrare" giovani è un modo per esorcizzare il tempo e la morte. Ma forse è anche il non volersi guardare dentro per scoprire quei tesori legati al vissuto, all'esperienza e quindi all'età.
    Senza contare che non basta sembrare giovani o sentirsi giovani, se non puoi essere giovane per fare tutte quelle cose che solo un giovane può riuscire a fare, da giovane.
    Una riflessione non esaustiva, ma che lascia molte porte aperte a innumerevoli pensieri.
    Cordialità e complimenti!
  • Caterina Russotti il 22/10/2013 22:49
    Poesia profonda che fa molto riflettere... In realtà bellezza e gioventù non sono solo esteriori. A volte ci sono uomini belli con donne meno belli o viceversa... Ed allora capisci che la bellezza non è solo esteriore... Ma è soprattutto interiore... (Come una persona si pone agli occhi di chi la guarda) E l'età non è quella che dimostriamo o scritta sulla carta d'identità ... ma è come ci si sente dentro... La voglia di vivere che si possiede.. Ogni volta che faccio i prelievi... Sono obbligata a chiedere.. nome cognome e data di nascita... La maggior parte delle persone di una certa età mi dicono... tanti.. sono vecchia... Ed allora io dico... Perchè tanti? È ancora una bella signora... O un bel signore... E loro sorridono... Divenendo ancor più belli. Bravo ho apprezzato questa tua poesia.

4 commenti:

  • cristiano comelli il 23/10/2013 17:25
    Salvatore, i tuoi commenti mi fanno sempre un enorme piacere e mi onorano. Ben ritrovato, di vero cuore. Non perdiamoci di.. sito. Un abbraccio.
  • loretta margherita citarei il 23/10/2013 04:37
    il mito del sempre giovane è l'angoscia di molti che magari s'indebitano per ricorrere alla chirurgia plastica, piaciuta
  • cristiano comelli il 22/10/2013 23:13
    E io apprezzo il tatto che ci metti nella tua professione, come evinco dalle tue parole. Grazie come sempre per l'attenzione e cordialità.
  • cristiano comelli il 22/10/2013 21:26
    Scrivere questo contributo, per me, non è stato semplice. Il tema della chirurgia plastica è certaente nel novero dell'attualità e si può agevolmente ocmprenderne la ragione. Non sono nè mai sarò tra coloro che demonizzano aprioristicamente la chirurgia plastica. Esistono indubbie necessità di darvi attuazione. Penso primariamente a coloro che sono rimasti sfigurati da incidenti stradali e hanno la necessità di riqualificarsi nel corpo e nell'anima; qui potrei accogliere il concetto per cui dalla riqualificazione della propria corporeità precedente passi anche il proprio risorgere spiritualmente da quel tragico episodio. Ma il pensiero non può non corrermi alle decine (voglio non augurarmi centinaia) di ragazzine (e relativi genitori)che, dotate di forme corporee normalissime che le rendono anche aggraziate e dolcemente piacevoli, scelgono di sfidare il loro corpo per allontanarlo dalla naturalità illudendosi di trovare qualcosa di più per loro stesse.
    Trasformare la nostra corporeità da alleata a nemica è in effetti davvero lo spazio di un soffio. Il discorso porterebbe lontano, a dover affrontare (ma non voglio qui tediare) il legame tra il senso di vuoto esistenziale e la decisione di sottoporre il proprio corpo a un lavoro di rimodellamento non necessario. Sogno comunque, e concludo perchè mi sono dilungato oltremodo, un mondo nel quale la chirurgia plastica sia solo al servizio delle reali necessità di deficienza corporale dovuta a malformazioni naturali o alle conseguenze di un incidente grave, non alla corte di identità che non si accettano come tali, pur non essendo prive realmente di nulla, e trovano in paradisi di chirurgia artificiale l'illusione di un incremento della loro felicità. Grazie per l'attenzione e cordialità a tutti.

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0