Una coltre di silenzio,
poi, niente più occhi, labbra, mani,
di te e del tuo atavico dolore,
non v'è più traccia. Spariti?
Ella vive nel mondo della poesia,
i versi son per lei un guanciale,
ove alleggerir il capo dai pensieri grevi,
i ricordi le ardono le tempie,
le emozioni son ferite aperte,
ch'ella tenta di congelare,
per timore del patimento.
Io sì che vorrei abbracciarla,
tenerle le mani e asciugarle la fronte,
io sì che ascolterei la sua voce declamare
i versi amati e udirei con ugual tenerezza
il fragile pianto.
Il suo silenzio ha le parole d'un ritornello
che nessun cuore vorrebbe mai udire:
"Dimenticami, non Amore mio!"