Caro diario
Da bambina ho incontrato il Guaritore
nei giorni di solitudine leggera
quando il grano mi carezzava le mani
quando una collina era monte da scalare
me lo diceva Lei
che È in tutte le cose
indicandoLo nell'aria e nel petto
Caro diario
Da ragazza ho parlato al Guaritore
nelle notti confuse del crescere
quando i desideri assumevano forme diverse
quando la sabbia entrava negli occhi
me lo cantava Lei
come canzone d'Amore
pregandoLo di perdonare
Caro diario
Da donna ho perso le Sue tracce
nella nebbia del guadagnare per vivere
quando mi illusi che Tutto ha un senso
quando smarrita vidi cuori indurirsi
Lei era andata da Lui con serena fiducia
sorridendo alla morte si era donata
Caro diario
Ora sono sola
guardo fuori da una finestra la prima brina
cercando invano quella strada amena
ammalata di veleni la mia vita
nel cuore e nell'aria cerco la Cura
Lei soltanto nella mia anima ancora cela
del Guaritore l'immenso che non gela
del Guaritore la Gioia Salvifica