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Un uragano

Voi che somigliate al Cielo
quando tempesta promette ed annuncia
e alle acque del mare diventate
altissime onde
e ne avete oggi il nome

Voi pur
sapete che la vita spesso
è un'altera scena dove
giganti e mostri
destano ardimento
e danno la lor temibile voce
ai cavalieri ardenti.

Verrete Voi a liberare il cuore
di chi per timore di procelle
si è impaludato in un tranquillo stagno
prigioniero di luci deboli e fioche?

Il Vostro sguardo ha il colore
vermiglio e rosa del corallo antico
che trattiene nel suo cerchio l'amore
più vivace
Così Voi che tempesta siete sapete
fare della furia un'ardente fonte
e del pensiero virtù
che cancella le acque amare.

Così al Vostro aspro troppo
io mi appello perché del nome possa
poi serbare eterna e dolce Fede.

 

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3 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 27/01/2014 00:54
    apprezzata... complimenti.
  • Rocco Michele LETTINI il 04/11/2013 07:52
    Appellarsi "a l'aspro"... per serbare poi eterna e dolce fede...
    DA UN SAGGIO POETARE... LA PIU' RETTA RIFLESSIONE!

3 commenti:

  • Alessandro il 05/11/2013 14:35
    La forza travolgente di una tempesta sentimentale, dove le emozioni sono in lotta.
  • Eugenia Toschi il 04/11/2013 09:36
    La forza della tempesta interiore..."destano ardimento
    e danno la lor temibile voce"... poi torna la calma e la riflessione.
    Molto bella Roberto.
  • Anonimo il 04/11/2013 08:49
    Una poesia con tutto il fascino della forza spirituale che le tempeste sa guardare in faccia e fino in fondo.

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