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E le mondine coglievano il riso

Nella fatica concerti di parole,
farfalle di sogni da gettare in fronte al sole,
sorriso abbozzato dalla timidzza
che a germoglio bacia la pianura,
lo scavo già maturo d'un volto,
che angoscia non conosce nè paura.
Il riso dama d'oro s'offre a dita
ch'a innamorarsi dei gorgheggi dell'acqua
qualche ombra di Dio addestrò;
coglievan le mondine il supremo frutto,
e il giorno sembianza avea di preghiera,
braccia di madri, sbocciare di figlie,
rilucente semplicità
delle autentiche famiglie.
Ardeva la campana eccitata della chiesa,
del sudore che il tempo serbava
tra orologi che ricamavano purezza
e i vestiti raggianti della festa
che a ricamar andavano
una primitiva eppur nobile tenerezza.
E le mondine coglievano il riso
e sentivan la carezza del Paradiso
cocchio era il vento che il richiamo portava
del vecchio e fiero casolare
dove il fuoco del camino
insegnava ad amare.
E coglievano le mondine
il respiro ribolente del riso vergine,
calli robusti tra mani mai dome
storia d'ognuna in ogn'altra specchio.
Sicure viaggian sul binario della vita,
tra sentimenti forse mai nati
e intarsi di indecifrabile dolore.
e quando l'ora giungerà
del riposo di sempre,
della loro umiltà dorata
sempre risuonerà il fiore.

 

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5 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Caterina Russotti il 05/11/2013 21:19
    Suggestive immagini di donne che con sapiente allegria coglievano il riso... Ora le puoi riconoscere dalle mani... Nodose nei punti di sollecito v quando. Stappavano la piantina di riso... Anche io non l'ho mai viste... Tranne nei film... Ma quando passo vicino alle risaie... ci penso... Stupenda poesia...
  • Anonimo il 05/11/2013 19:09
    Poesia veramente bella Cristiano. Complimenti!
    Sono andata a vedere su internet il lavoro della mondina come si svolgeva.
    Se non le dispiace la copio qua, ma sicuramente lo saprà meglio di me, ma forse... qualcun altro non lo saprà:

    Il lavoro della monda, molto diffuso nell'Italia settentrionale tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, consisteva nello stare per intere giornate con l'acqua fino alle ginocchia, a piedi nudi e con la schiena curva per togliere le erbacce infestanti che crescevano nelle risaie e che disturbavano la crescita delle piantine di riso.
    Si trattava di un lavoro molto faticoso, praticato da persone di bassa estrazione sociale, provenienti in genere dall'Emilia-Romagna, dal Veneto e dalla Lombardia, che prestavano la propria opera soprattutto nelle risaie delle province di Vercelli, Novara e Pavia. Nelle risaie di Molinella si ebbero le prime proteste di mondine per l'ottenimento di migliori condizioni di vita.
    L'abbigliamento consisteva in:
    calze di filanca e fazzoletto tirato sul viso, a protezione contro le punture dei numerosi insetti infestanti questi ambienti palustri
    cappello a larghe tese per riparo dal sole
    gonne.

    Un saluto.

5 commenti:

  • Anonimo il 06/08/2014 20:33
    Deliziosa descrizione poetica delle mondine che, con il loro lavoro, manifestavano un ruolo significativo nell'ingranaggio della raccolta del riso. Testo piaciuto!
  • karen tognini il 10/11/2013 18:54
    semMolto molto bella... le tue liriche hanno il potere di farti vivere nelle parole
  • loretta margherita citarei il 06/11/2013 04:18
    un lavoro assai faticoso quello delle mondine, piaciuta molto
  • cristiano comelli il 05/11/2013 19:23
    Grazie infinite a entrambe le commentatrici.
  • Chira il 05/11/2013 15:57
    ... i mie ricordi vanno al film "riso amaro" ma qui... non è solo fatica, è un lavoro come innalzato in purezza di versi con tanto amore!
    Chiara

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