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Povero amico mio

Era una speranza,
poi solo ricordo,
poi dimenticanza,
infine solo oblio.

Era tempo fatato,
tutto godimento,
giorni stupendi
spazzati dal vento.

Il compagno sorriso,
sepolto in cimitero,
porte chiuse al "verde"
aperte tutte al "nero".

Un'alba lontana,
ingoiata dal tramonto;
una fase malvissuta,
che presenta il conto.

Non servon i miliardi
ad oggi accumulati,
a saldar le spese
d'amori abbandonati.

La pelle è ruvida,
nessuna l'accarezza,
risalta con le rughe
tutta la stanchezza.

Ahimè, pensava solo
a cercare il successo,
e mise il chiavistello
ad ogni via d'accesso.

Al suo cuore ardente,
donò la sordità,
negandogli per sempre
l'ambita sazietà.

Pensier vola lontano,
riportalo agl'inizi,
per viver altra vita,
che scansi i precipizi.

E tiene le sue tempie
strette tra le dita,
certo più che mai
d'aver sbagliato vita!

 

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4 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 06/11/2013 09:18
    Una dedica di dovere... e sentita...
    CONSIDEREVOLE FORGIATO...
  • Giulia Gabbia il 06/11/2013 09:08
    Non servon i miliardi
    ad oggi accumulati,
    a saldar le spese
    d'amori abbandonati.
    Queste parole le trovo divine..
  • Anonimo il 06/11/2013 08:14
    Aurè, non c'è che dire, proprio una bella dedica!

4 commenti:

  • Anonimo il 06/11/2013 16:40
    Dedica molto sentita, Aurè! Molto bella!
  • Alessandro il 06/11/2013 13:41
    Versi sofferti, letti con empatia.
  • Fabio Magris il 06/11/2013 10:31
    Una "grande" dedica... Complimenti a te. Dispiacere per la persona a cui è stata scritta.
    Fabio
  • Anonimo il 06/11/2013 10:23
    Una dedica poetica molto sentita e struggente!

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