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All'Italia dall'Imprenditore

Non c'è più niente di ciò che c'era.
Di quel ben poco che è rimasto
Nel mondo.. privo.. di primavera..
Non guariremo. Perché è guasto.

Le foglie gialle son' già cadute;
Non c'è terreno per le nuove.
E le speranze, ormai perdute,
Rinasceranno.. però altrove.

 

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5 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Caterina Russotti il 10/11/2013 17:44
    Non vi è futuro da noi, per i nostri giovani e nemmeno per chi ora ha una famiglia... Bisogna cercare altrove, cadon le foglie e con esse le speranze riposte. Brava Stupenda
  • Rocco Michele LETTINI il 10/11/2013 07:49
    Due quartine in cui si evince tutto il marcio che ci circonda...
    Due quartine che ci invitano a riflettere per poter migliorare e raccogliere giorni pregni di prosperità...
    FELICE DOMENICA

5 commenti:

  • Alessandro il 10/11/2013 22:37
    L'autunno di sfacelo del nostro paese. C'è quasi da temere per l'inverno...
  • Anonimo il 10/11/2013 19:54
    Grazie Caterina.. Veramente.. In bocca al lupo per i giovani, le famiglie, per tutti quanti, che hanno ancora dignità.
  • Aliena il 10/11/2013 12:02
    Cara Vera, dici bene "persone dotate di senso di responsabilità".. Sempre più gente lo perde. Se prima venivano poesie dedicate a chi mi ha fatta felice, o chi mi ha fatto soffrire, alle esperienze positive e negative, che ora vengono dedicate allo stato.. fa pensare. Non è vita questa, quando sempre più spazio nella testa viene invaso dalle questioni politico-economico e ne rimane sempre meno per i veri sentimenti umani.
  • Aliena il 10/11/2013 11:35
    Grazie Rocco, adoro le tue recensioni! Siamo stati in pochi a cercare di migliorare, comunicare, creare qualcosa di positivo, rimanere ottimisti e trasmettere speranza (in tutto - nell'economia, arte, politica..) .. L'impegno di questi pochi non è bastato, non perché siamo sbagliati noi, ma perché la situazione in questo paese non ci consente di fare le cose giuste. Mi sono rassegnata forse quando la mia poesia "Arte di Vivere" ha vinto il concorso a Roma, e, con tanti di quei complimenti ed applausi, mi hanno chiesto di pagare una quota (sì piccola, ma in questi tempi ogni costo è un peso) per pubblicare il libro. Ho riflettuto e ho detto NO GRAZIE. Si sono offesi. Il mio NO l'ho vissuto male, prima, sembrava che mancasse così poco al momento di gloria.. per poi capire che il mio momento di gloria consiste proprio in quel NO.
  • Anonimo il 10/11/2013 08:18
    Hai proprio ragione: la sensazione più diffusa, oggi, nelle persone dotate di senso di responsabilità, è quella di vivere in un mondo in gran parte moralmente marcio, oltre che -spesso- materialmente profanato.

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