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A casa

Che mai trovasti oltre il cielo socchiuso,
anonimo, che quasi con fatica
luce trapassa? Sempre t'ha deluso
anche la Luna, come falsa amica.

Eppure fino all'ultimo hai scrutato,
fremente di una limpida visione.
Oltre le nubi l'anima hai gettato,
come orfana di una costellazione.

Tornasti a casa quando il tuo sentire
troppo puro e brillante per il frale
umano viver crebbe; ora il soffrire
non può toccarti, né più il tempo vale.

 

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5 commenti     6 recensioni    

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6 recensioni:

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  • Anonimo il 18/11/2013 15:43
    Versi tristi e piangenti per un ritorno in una dimora migliore ove la sofferenza non può più toccare nessuno. Malinconicamente bella.
  • Giulia Aurora il 11/11/2013 21:21
    simbolica ed ermetica con varie sfaccettature di interpretazione questo autore spinge sempre chi lo legge ad andar oltre il primo capire per portarci in altre dimensioni
  • Caterina Russotti il 11/11/2013 12:55
    La casa... Luogo sicuro e protettivo... Versi profondi di un animo che non ha trovato libertà di espressione in un mondo divenuto arido... Forse mi sbaglio, ma leggo così questi tuoi bei versi degni di plauso da come sono scritti...
  • Don Pompeo Mongiello il 11/11/2013 12:08
    Nella sua velata tristezza un poetare sublime!
  • Rocco Michele LETTINI il 11/11/2013 12:01
    Il morire che porta via il soffrire.
    Il tempo preoccuparsi di procedere non deve. Tornare a casa, a l'Eden... ove l'infinito è vestito di serenità... è la sola vittoria personale dopo cotanto tribolare...
    TRE QUARTINE CHE LASCIANO RIFLETTERE IN UN COSTRUTTO STUPENDAMENTE METRICATO...
  • silvia leuzzi il 11/11/2013 11:12
    Lirica composta con sapienza, dal tono aulico ma comunque intenso che esprime nel suo verseggiare un tema che presenta varie interpretazioni che vanno dal più semplice tornare a casa in senso stretto, in cui la casa è il nido entro il quale si dissipano le ombre oscure del mondo. Casa però è una parola ampia e dentro c'è tutto il dolore dell'emigrazione, che sicuramente l'autore sente in maniera pressante essendo un giovane intellettuale in una nazione che ha smesso, semmai lo avesse mai fatto, di pensare, di crescere, di dare un futuro a chi nel futuro ha diritto di credere.
    Buon Alessandro forse ho visto i fantasmi attaccati sul muro della mia frustrazione di adulto incapace.
    Bella un bacio a rileggerti

5 commenti:

  • Anonimo il 19/11/2013 16:20
    Versi mirabili in cui si esprime la tristezza e la delusione per i propri sogni infranti e il tornare a "casa"come primo rifugio
  • sılɐɹʇsnɐ snɐʞ il 14/11/2013 19:03
    ...
    Tornasti a casa quando il tuo sentire
    troppo puro e brillante per il frale
    umano viver crebbe

    mi piace molto, tutta... ma in particolare la parte finale.
    complimenti!
  • Gianni Spadavecchia il 14/11/2013 14:40
    Una poesia che espande tristezza e nella casa simbolo di rifugio e tanta per chi, rimane deluso o si fa del male.
  • Un ritorno alla realtà e al riparo, dopo la fatica e la delusione di un fallimento nella ricerca di fantasie utopistiche.
  • Anonimo il 13/11/2013 09:04
    Questa tua, può avere diverse interpretazioni... ci leggo un velo di malinconia...
    Bella poesia, intensa e scritta molto bene.

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