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Smarrito

Smarrito, in fioca voce
compongo pelle e scheletro
per il rendiconto
dell'estremo cerchio, in questa vita

Ambizioni celate
nella giuntura dei consueti silenzi
che di me, non fanno parte e
che non scuotono
come realtà contrapposte
screziate nelle pieghe della pelle
da un estremo sfioro
a togliere la sete che t'appartiene

In un solo baleno
l'estremo fatto e la notte
poi il bagliore immaturo del giorno
e noi ancora
come l'inverso del mondo
in discussione al terreno

 

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