La casa dodicesima e i suoi muri
guardarono a est e ovest dei risvegli
agli abitanti e agli ospiti volanti
La luna fu ordigno inesploso
dietro la polvere sottile delle nubi
i cani latrarono lontano dalle vie
torpedini tra gli alberi avvizziti
Scrostato dal sonno dell'ovile
al pascolo lacrimò l'armento
al colpo fuggì un piede in capo all'altro
brullo di sterpaglia il campo
Ciondola il bastone in mano al vecchio
ossuto collo nella lana avvolto
l'occhio di fango annegato al vento incerto
il suo destino è sogno a cielo aperto