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Introduzione alla Sindone

La chimica e il metallo,
il piombo senza uscite,
l'uranio che affonda nel vino insanguinato,
il rame,
la mitraglia,
l'idrogeno che naviga
nel luccichio ibernato
della bachelite...

Trascinano un pianeta
di occhi congelati,
avvitano uomini di zinco e di vernice,
assaporano lo zolfo, il cranio e le obiezioni
e danzano nel fluoro di mari velenosi
sul cranio di una terra
di ansie e di sospiri.

Sono milioni,
miliardi,
infiniti satelliti del cielo
che ruotano tra i denti delle costellazioni,
sono le nubi che spingono le onde
e i silenziosi morti e le diverse lune;
sono gli oroscopi
che guidano le slitte
nel mondo microscopico
di tutti gli elettroni.

Attenti! Attenti! Attenti!

Non saranno le rose imbalsamate,
né il vibrante verderame sulla vite,
né sarà il catrame che affonda sotto il cielo
o il ferro battuto tra i polsi e l'antracite,
il cesio che tramuta
sul palmo della neve...

Sarà però la mano
che stringe tutti i nodi
in un morso di carne velenosa,
saranno le radici,
le bestie condannate
a recitare i versi dei supermercati,
saranno le imprudenti cicale dell'estate,
saranno i più piccoli organismi cellulari
che affogano ogni notte
dentro al fumo tronfio
degli inceneritori.

Già avanzano,

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3 commenti:

  • sara rota il 07/09/2007 16:41
    Seppur non ami le poesie infinitamente lunghe, l'ho letta con attenzione e devo dire che mi è piaciuta... seppur un poco macabra.

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