Fisso e fermo
Di fronte alle vetrine
che ti affasciano gl'occhi
con balenío alternato
tra simulazione ed esigenza
ti ripari alla pioggia
Con parapioggia fatto di piume e
Ali di farfalla
Prossima alla fine
Le lacrime dense sul corpo
Macchiato di sonnolenza e pulviscolo
come luogo segreto notturno
Di felino su fronde celato
Tu, al limite del hinterland
che in assenza d'ammenda riconoscibile
t'invitano, al tramonto
Il profumo del vento
Gravido sul raglan di tessuto fine
sul calzature fuse al terreno
la capigliatura, che turbinosa
nel garbino in intervalli di te
Domandano tangibile figura
D'appartenenza
Fra i ciuffetti dei tuoi turbamentii