Quando ero ragazzo
manco immaginavo
che il Mondo
potesse diventare
così pazzo,
e la vita
dovesse accelerare
per tenerne il passo.
Vivevo tranquillo
nella mia bolla,
papà, mamma,
la spensierata allegria
e i miei voli di fantasia.
Passavo le sere
dietro alla finestra,
guardavo il Sole
tuffarsi nel mare,
incantato e fremente
aspettavo lo sbuffo
di vapore,
che poi, a scuola,
imparai;
il Sole non si tuffa nel mare,
va a regalare il giorno
alla faccia nascosta del Mondo.
Incantato e fremente
seguivo il suo scomparire,
la varietà dei colori
all'orizzonte,
lo illuminarsi della Luna;
argento vivo
che toglieva il respiro.
La natura dettava i tempi,
lo scorrere della vita
li scandiva.
L'etica, la moralità, le regole,
da rispettare e rispettate,
il bianco era bianco, il nero era nero;
anche la televisione
era in bianco e nero,
portava il Mondo in casa.
Portò anche la
allucinante notizia,
il Mondo era ad un passo
dal diventare per sempre nero.
La stupidità degli uomini
si fronteggiava
al largo
dell'isola di Cuba.
Spaventoso braccio di ferro
col rischio
di una apocalisse nucleare.
... continua...