Un orto magico, lo vedevano tutti
dove l'erba selvaggia non cresceva mai.
Poco piú grande d'un palmo di mano
ma ci fioriva tutto il bene di Dio.
Era pieno di odori, piantati con cura
molte specie di fiori e fragrante verdura
ad occhio cresceva e quando pioveva
là c'era il sole, si, pure quando pioveva.
Nel suo orto mio padre passava il suo tempo
piantando di tutto e cogliendo ogni cosa.
Poi quando d'estate il caldo era troppo
all'ombra sedeva del pioppo argentino.
Con i vimini schelti, raccolti nel fiume
intrecciava panieri d'ogni forma e misura
e da un legno trovato, con gran maestria
creava un arnese che poi regalava di cuore.
Ancora oggi la gente, del mio umile padre
conserva i ricordi per bontà ch'egli aveva.
Non ho la sua lena e quel magico orto
diventato una selva, m'imprigiona la vita.