Celate nella nella cupa selva
le sagome scure civette dell'ego
avvelenano lo spirito
Piccoli satanassi
crepuscolari gozzovigliano
alla mensa dei miraggi
L'anima astante senz'armi
presenzia inerme e debole
alla dissoluzione
Gli spettri intrinsechi celati
dei dilemmi
mai chiariti ne suppliti
radono al suolo ciò che rimane
Consegnando solo
minuti incastri
tessere sulla cima delle afflizioni
E l'anima
indebolita e fiacca
insegue un rifugio
nella scorza del rigido gelo
dell'abulica indolenza