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Mentre danzan de la neve i fiocchi

Vedo nell'aria danzar de la neve i fiocchi
aerei son sottili bianchi e immacolati
poi in terra cadendo acqueo umor lì nasce
e in nera poltiglia quel candor si muore:
nasce allora al cuore forte un desiderio forte
oh potesse natura favorir il cammin inverso!
Lancerei in tal caso lesto al ciel i cupi miei pensieri
che da neri in candor bianco fosser poi lì mutati
e danzando resa la mente lieta per sempre lì restare!
Cadono i fiocchi, cresce la fanghiglia, vana la speranza
muore il desiderio restano i pensieri e la mente trema.

 

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2 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Luciana Torriti il 16/01/2015 13:45
    Veramente scritta molto bene comprimenti sinceri.
  • Anonimo il 23/12/2013 18:51
    Calzanti metafore descrivono l'inesorabile trasformazione dei fiocchi di neve che, baciando il suolo ove cadono, divengono "fanghiglia", come la speranza che pare non poter più consolare l'autore, permettendogli di tornare indietro, felicemente. Sinceri auguri di Buone Feste!
  • Alessandro il 08/12/2013 00:34
    La neve come un sudario che si disfa in una poltiglia di fango, metafora perfetta della decomposizione, della morte di ogni speranza.

2 commenti:

  • Anonimo il 08/12/2013 06:17
    bellissimo testo, complimenti
  • Anonimo il 07/12/2013 19:39
    Caro Amico, il cadere della neve, che poi diviene fango, non dipende certo da noi, ma sollevarci dal fango esistenziale e mutarlo in candore, questo sì: è lo scopo di tutta la nostra vita... Fino all'ultimo dei suoi giorni... Ci si riesce se ci affascini come la candida neve d'inverno che tale resta ai nostri occhi incantati...

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