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Indarno fu abbandonare la poesia

INDARNO FU ABBANDONARE LA POESIA

La cacciai fuori dalla porta
la Chimera,
che nei versi spera.
La cacciai tanti anni or sono,
quando era giovane e bella,
quando ero stupidella,
di quelle che chiunque
può mettere in padella.
La rima è ballerina,
con la sfiga non si gioca,
non c'è maschera,
non c'è posa,
non c'è bravura nella strofa.

Così tutto quello rifiutato
nel mio piatto ho ritrovato
e le spezie che ho usato
la brutta lingua han bruciato.

Questa è una canzone fnta,
non c'è musica, non c'è spartito,
solo quel fottuto dito
che la sorte ha ben piantato
in quel luogo un po' irritato.
Scuro, piccolo e superbo
lo concedevi assai poco,
un gesto estremo di un momento.

Palesato da bizzarro vento
in faccia al mondo fu sbattuto
e lo ritrovasti ignudo, povero e
avvilito in balia di un dito,
che la sorte ti ha assegnato,
storto, grosso e tozzo
e urlare non ti serve
a dimenticare la coscienza.
Resta calma,
apri la porta e chiama
chiama forte la Chimera...
sì, sì quella...
che nei versi spera

 

l'autore silvia leuzzi ha riportato queste note sull'opera

La Chimera non è la speranza di Campana, qui rappresenta la poesia ed è un'invenzione mia


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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 11/12/2013 13:57
    Chimera, vana illusione, che rende belli e musicali i tuoi versi
  • Rocco Michele LETTINI il 10/12/2013 03:49
    Si il tempo si è fatto chimera e non gli resta che il solo sperare... Hai puntato un dito e con un acuto hai gridato una rabbia che si fa tormento...

1 commenti:

  • Alessandro il 10/12/2013 23:19
    La Chimera che nei versi spera, di cui non possiamo fare a meno.

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