mi verso un drink
dalla bottiglia della notte
al piano bar dei tasti stonati;
ballerine mosce sono luna e stelle,
dalle cosce stanche e i seni a dondolo,
troppo stuprate dai poeti
e dai cantanti coi cuoricini infranti;
allora mando a caccia i miei pensieri,
come la notturna ronda di rembrandt;
magari evitando nuvole e tempeste
ti possono arrivare, così almeno
posso averti qui, bella signora,
e ricoprirti con le piume
del mio ultimo stupido poema