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Battaglia

Lettor, forse t'offende
mio verso di battaglia;
ma se a tutti non parla
poesia, perché poi farla?
Sul mal che sa si scaglia,
il ben che può difende.

Non credere che possa
cessar questa mia rabbia
per l'uomo vile e oscuro
che donerà al futuro
due teste nella sabbia,
tre piedi nella fossa.

 

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3 commenti     5 recensioni    

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5 recensioni:

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  • Giulia Aurora il 30/12/2013 08:49
    La strofa di inizio pone una domanda che da ambivalenze, scrivere è fatto personale o publico le parole sono nostre o degli altri stiamo parlando a noi stessi o regaliamo emozioni... Di solito la parola scritta cambia nell'intento di chi la legge non é più tua quindi per forza parla agli altri anche quando è ermetica ma nelle nota finale la rabbia espressa parla di rabbia e morte e si rammarca dei limiti molto ella e forte
  • Alessandro Moschini il 29/12/2013 23:52
    Molto bella. Diretta e cruda. Mi piace molto. Ha una bellissima musicalità.
  • francesco contardi il 29/12/2013 20:09
    dura, importante e diretta! bravissimo!!!
  • Anonimo il 29/12/2013 16:54
    Versi altamente emotivi ed evocativi... complimenti!!!
  • Rocco Michele LETTINI il 29/12/2013 13:45
    Una battaglia a cielo aperto che lascia le sue macchie, che seppellisce le sue viltà... come profetica considerazione! Encomiabile Alessandro.

3 commenti:

  • Nicola Lo Conte il 30/12/2013 20:15
    Bravo, condivido...
    che vinca la chiarezza e la verità...
  • Emiliano Francesconi il 29/12/2013 15:27
    Grande Alessandro sempre mirabili e magnificamente scritte queste tue opere!!!!!! La Poesia con la P maiuscola come strumento di "battaglia" contro chi e' vile, oscuro e non puo' che donare solo male al mondo!!!!!!!!
  • Anonimo il 29/12/2013 14:41
    Caro Alessandro, la maggior parte delle poesie parla ad uno, ad una soltanto... Anche quando vengono offerte a tutti, nei momenti in cui il proprio amore è così intensamente vissuto da sentire il bisogno di gridarlo al mondo intero...
    Diverso il discorso - ma solo apparentemente!- quando si trattino temi che davvero tutti riguardino. Allora, forse, ci vorrebbe in po' di delicatezza... Ma spesso, anche allora, quel tema di portata universale viene vissuto, sentito, sofferto, goduto in forme e con intensità assolutamente personali.
    Personalissime gioie ti auguro per il 2014. Se poi volessi raccontarcele, ti assicuro che io ne godrò come fossero mie, data anche la grande stima che i tuoi scritti hanno sempre suscitato in me per te. Vera

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