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Il rifugio

Ritorna il figliolo, è malato:
è stanco di vetri parlanti,
ha nausea dei volti dispersi
su schermi, di fumo e assordanti
città. Solo un vento discreto
lo guida al paterno querceto
che come anni addietro lo accoglie,
sfoggiando al suo incedere un lieto
sorriso di rami e di foglie.
Ricorda di voi, che gli deste
la vita, quegli occhi profondi
sí simili ai suoi ma diversi;
e quante le favole e quanti
perdoni e speranze immutate
di fronte al suo male voluto,
ai vizi, alle cieche proteste.

Nell'ora già tarda lo aspetta
sull'uscio d'antica dimora
la dolce e minuta servetta,
l'ennesimo bacio segreto.
Nell'atrio risplende il camino
che monda la gelida morsa;
allegro solleva l'orecchio
il can che riposa vicino
e che, non sapendosi vecchio,
si presta a una rapida corsa
per dare un fraterno saluto.
Riposa il figliolo, sapendo
che fuori ancor prospera un mostro;
si china sul foglio, inseguendo
un soffio di vita nei versi,
la pace in un segno d'inchiostro.

 

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6 commenti     7 recensioni    

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7 recensioni:

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  • Anonimo il 05/01/2014 17:03
    Grande capacità costruttiva del verso teso a celebrare passato, presente e futuro di sentimenti profondi ed emozioni coinvolgenti... Bellissima!!!!
  • Anonimo il 05/01/2014 05:31
    Il ritorno a casa che da protezione, amore e sicurezza, lontano dai tentacoli della vita cittadina e che stimola alla produzione di nuovi versi.
    Una poesia molto bella, come sono sempre le tue.
  • sılɐɹʇsnɐ snɐʞ il 04/01/2014 15:00
    La leggo quasi come un addio o un volersi allontanare da un circolo vizioso quale può essere la rete; la stessa che spesso è rifugio o, al contrario, stimolo per la creazione di testi, esercizio ma anche sfogo... E non ci voglio leggere alcuna somiglianza con nessuno perché è una cosa che spersonalizza chi, per quanto abbia subito o voluto delle appartenenze, resti cmq integralmente se stesso.
    La seconda parte del testo -16 versi la prima e 16 la seconda; che manco a farlo apposta mi appaiono come una bella dentatura, nella bocca, generatrice del verbo- è imperniata sul rientro alla casa, calda protezione ed antica ispiratrici di nuovi versi.
    Piaciuta; come una bella favola ho potuto condividerne le immagini, a scorrere...
  • Caterina Russotti il 04/01/2014 14:32
    Il rifugio del fanciullo, il suo casolare... Dimora d'amore.
    Il rifugio dell'uomo, il casolare e la poesia... Che insegue soffi di vita nei versi, per sfuggire al mostro. Stupenda..
  • Anonimo il 04/01/2014 14:12
    Al di là del contenuto e della emozione che vi si legge, interpreto i tuoi versi come un ottimo esercizio personale di studio, ma forse mi sbaglio.
    Comunque, sempre bravo Alé!
  • Rocco Michele LETTINI il 04/01/2014 13:41
    Che ne dici Alessandro se nello scorrerla mi son ritornati i versi del Carducci nella poesia Davanti San Guido e il cane che s'avvicina per un amorevole saluto ad Argo nel ritorno di Ulisse... VERSI CHE PRENDONO E TI LASCIANO IN UNA AMICHEVOLE NOSTALGIA CHE RINCUORA E RASSERENA... SUBLIME NEL TUTTO...
  • ciro giordano il 04/01/2014 11:09
    Qualcosa del Pascoli, almeno nella sostanza... intima e raccolta poesia dai toni crepuscolari

6 commenti:

  • Nicola Lo Conte il 06/01/2014 17:48
    Bella, ben costruita, con tante belle immagini. Da leggere e rileggere...
  • Grazia Denaro il 05/01/2014 10:25
    Una poesia dai toni crepuscolari con versi che esplicano il travaglio interiore di colui che tornato a casa, s'immerge nei ricordi e cerca di scrivere qualche verso per nettarsi l'anima. Bravo come sempre Alessandro, opera apprezzata!
  • Anonimo il 04/01/2014 15:37
    versi bellissimi che regalano sensazioni di sgomento nel volersi sentire protetto... in versi ovviamente sempre molto belli...
    spero di non aver interpretato male... comunque bella
  • Versi molto belli, dal suono accattivante! Complimenti!
  • sılɐɹʇsnɐ snɐʞ il 04/01/2014 15:03
    ... ti dispiace se ti salvo nei doc personali? CIAO!
  • karen tognini il 04/01/2014 13:51
    Sei davvero molto bravo... nei tuoi versi c'è il tuo amore per la poesia classica... non è da tutti... complimenti Alessandro!

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