Il vento che sibila
entra nelle tempie,
muove le cime dei pini innevati..
tu fai finta di niente.
Il cane gioca, rincorre la neve poca,
spinta dal vento, poi riposa.
Al mattino splendido il manto,
solo un'impronta: il capriolo affamato
scende di notte e vaga, chissà quanto.
Il pupazzo di neve, re solitario,
scruta imponente temerario l'orizzonte.
Il cane lo guarda, ormai è amico
un padrone così che non muove un dito.
Ora scende la sera, mi prendi per mano
ci lasciamo alle spalle quel quadro montano.