Troppo prepotente il fanciullino
rotola contro le scale della celebrità,
che negata gli fu fin da quell'età.
Che fastidio quelle stolte
vie aguzze e piene di vento,
che noia scoprire dopo tanto tempo
che il sole sorge sempre dalla parte sbagliata.
Il fanciullino
affatto carino
arriccia il naso
all'odor di nero narciso;
si rotola nel fango,
si esibisce in uno scatenato tango.
Esecrato stupore,
basito sdegno,
di quello pregno, offre il fianco
per lasciarsi pugnalare,
per offrirsi sull'altare
di un'onesta compagnia
che è nulla e corre via.