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A vita e a morte
a vita e a morte
a vita e a morte
a'n bivio s'encuntrareno
e a chiaccherà cuminciareno
su a loru sorte,
mettenno
poi li puntini su a i
vulettero stabilì
chi fra esse fosse a più forte.
Piena d'urgojo
sora morte a parlà cuminciò
dicenno che era issa più putente
perchè cummannava sempre
in quanno pijava, pijava, pijava
e che anco prima de st'incuntru
s'era pijatu
quillu che je spettava.
A nera dama se vantava
che nisciuno da essa chiappatu
in vita arturnava
e che gni cosa che tuccava
s'arseccava,
n'somma nulla dopo lu passaggiu sua
esser arfattu putia.
Era cuscì pijata, cuscì n'fervorita
che stia pe fa fori anco a vita,
ma testa pe nulla 'ntimidita
a rima ja rispose.
Je disse come stiano e cose
che pur se lia pijava, pijava
essa ardia, ardia,
poichè se a la morte
cara è a distruzione,
issa facia parte
der disegno de a creazione,
quinni de sicuru più potente
dell'andra se sintia.
Continuò dicenno
che issa era come a primavera,
bella, dorce e dall'omini amata,
mentre a morte da tutti quanni odiata
come fusse na lebbrosa, schifata...
Sariano state ancò a discorre
se nun fosse intervutu lu tempu
che veloce curre...
dette nu netto tajò a sta discussione
facennoje entrà ne lu cevellu loru
a raggione.
Sora morte e sora vita
s'accorseru d'esse l'una
a l'andra cunplementare,
come fije fussero
de n' parto gemellare,
come a destra
e la sinistra che ai loro bracci stonno
sur medesimu troncu
e che se una de esse muria
l'andra nun putia più campare..
Quinni come du sorelle se pijarono
pe mano
a camminà assieme rcuminciareno..
traduzione
la vita e la morte a un bivio s'incontrarono e a parlar cominciarono sulla loro sorte, mettendo poi i puntini sulle i vollero stabilire chi delle due fosse la più forte.
Piena di orgoglio la morte cominciò a parlare dicendo che era lei la più potente perchè comandava sempre in quando prendeva, prendeva, prendeva e che anche prima di questo incontro s'era preso ciò che le spettava. La nera dama si vantava che nessuno da esso preso in vita era tornato e che ogni cosa da lei toccata seccava, insomma nulla dopo il suo passaggio esser fatto poteva. Era così presa, così infervorata, che stava per uccidere anche la vita, ma questa
per nulla spaventata a rima le rispose
Le disse come stavano in realtà le cose che pur se la morte pigliava, pigliava, lei dava, dava, poichè se cara alla morte è la distruzione, lei faceva parte del disegno della creazione, quindi più potente dell'altra si sentiva. Continuò dicendo che lei era come la primavera, bella, dolce, dagli uomini amata, mentre la morte da tutti odiata, come una lebbrosa, da tutti schifata. Sarebbero state ancora a discutere, se non fosse il tempo intervenuto, il tempo che sempre corre, dando un taglio alla discussione, mise nel lro cervello la ragione,
SORELLA MORTE E SORELLA VITA si accorsero d'essere complementari, figlie d'un parto gemellare, come la destra e la sinistra che ai loro bracci stanno sul medesimo tronco e che se una muore l'altra non poteva sussistere.
quindi come due sorelle si presero per mano e a camminare insieme ripresero..
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