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Una festa in cella

L'assassino
ed il santo

avevano le mani macchiate di sangue

la legge
chi per castigo
chi per amore
li aveva condannati

a vivere in una cella

nelle notti di luna piena le sbarre della piccola finestra proiettavano sul loro soffitto la stessa croce

l'uno
camminava sprofondando in un cortile d'ombre
l'altro s'elevava in un giardino di sole

l'unica compagna
era la solitudine

impietosamente
li leggeva dentro

quando si lavarono le mani
alla fonte
dove i ricordi diventano luce

entrambi scoprirono di avere una festa dentro

furono scagliati in particelle di eternità contro la vetrina del tempo

demolendo le mura di polvere della loro prigionia

 

l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera

Il sangue sulle mani del santo possono essere stigmate o il sangue che ha raccolto dalle mani dell'assassino... facendolo suo..


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7 commenti     5 recensioni    

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5 recensioni:

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  • Anonimo il 31/01/2014 20:54
    Meraviglie, nei versi che presenti, intinte in immagini che incantano... Sublime messaggio Vincenzo!!!
  • Anonimo il 31/01/2014 14:59
    La solitudine ti fa dar conto alla propria coscienza
  • Rocco Michele LETTINI il 31/01/2014 08:05
    Una poesia da tesoreggiare per l'alto senso morale che la caratterizza... IL MIO ELOGIO E LA MIA SERENA GIORNATA VINCÈ
  • Anonimo il 31/01/2014 07:53
    Profonda anche questa tua poesia, suggestivi i versi e a me sono piaciuti in particolare quelli della chiusa... entrambi scoprirono di avere una festa dentro furono scagliati in particelle di eternità contro la vetrina del tempo demolendo le mura di polvere della loro redenzione
  • Caterina Russotti il 31/01/2014 07:21
    Forte il messaggio che trasmetti con questi tuoi bei versi! Complimenti... Ne farò tesoro.

7 commenti:

  • loretta margherita citarei il 31/01/2014 17:29
    molto significativa complimenti cap
  • Anonimo il 31/01/2014 12:09
    bellissima interpretazione, profonda lirica bellissima la nota
  • Chira il 31/01/2014 10:28
    Da brividi l'accomunare la solitudine di un santo e la sua sofferenza con quelle del peccatore. La nota poi è il sentimento di MISERICORDIA che tutto dovrebbe accogliere. Meravigliosa Vincenzo!
    Chiara
  • Anonimo il 31/01/2014 09:49
    Vero, un gran bel messaggio... e sono d'accordo con Mariella Neri, la chiusa è strepitosa... ciaociao, Vincenzo, sempre in forma.
  • karen tognini il 31/01/2014 07:51
    Non" belo "... Vincenzo ahahah.. volevo scrivere "Bello "...
  • karen tognini il 31/01/2014 07:49
    Belo il messaggio.. bella poesia Vincenzo.. l'unica compagna
    era la solitudine

    impietosamente
    li leggeva dentro

    quando si lavarono le mani
    alla fonte
    dove i ricordi diventano luce

    entrambi scoprirono di avere una festa dentro
  • Vincenzo Capitanucci il 31/01/2014 06:01
    Quando sarai nel tuo letto... mia Madre mi disse... dopo essersi dilaniati in mille brandelli... sentirai il latrato dei cani nella campagna... nasconditi dentro la tua coperta... non irridere ciò che fanno.. hanno una sete insaziabile d'infinito... come te.. come me... come il resto degli umani... dai Canti di Maldoror di Isidore Ducasse...

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