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LA MENDICANTE

Implori e nessun'eco ha la tua voce,
chiedi pietà ma niun tende le braccia,
è sordo il mondo all'altrui bisogno
e la coscienza uman pare che taccia.

C'è chi ti dà un'occhiata infastidita,
chi ti butta un soldino nella mano,
chi ti fa cenno che non ha moneta,
allunga il passo e tienesi lontano.

Povera donna col bimbetto in braccio,
che infreddolita e smunta chiedi aiuto
seduta sul gradino di una porta,
perchè sì avversa sorte tu hai avuto?

C'è tanta gente ricca a questo mondo
e altra che fra stenti di dibatte;
a fronte di chi spreca a te non riesce
di procurare alla creatura il latte.

E ingiusto il fato? Diciam così è la vita?
No e poi no; la colpa è tutta nostra,
dell'egoismo della razza umana,
che per gli altri pietà più non dimostra.

E allora guardo il cielo e mi domando:
proprio nulla può far lOnnipotente
per rimestar le carte a questo mondo
e ridonar sorriso a tanta gente?




Zeliezovce, 12/9/2007

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 23/02/2011 23:05
    il tema trattato è molto sentito. una bella opera complimenti
  • luigi deluca il 14/09/2007 21:56
    il divario economico-sociale fra gli opulenti occidentali e i frastornati eredi della ex jugoslavia è attualmente un problema, domani probabilmente sarà un dramma; gigi
  • Maria Gioia Benacquista il 13/09/2007 15:44
    Ignazio, il mondo è come lo descrivi, con un divario enorme tra ricchi e poveri.
    E la coscienza umana diventa cieca e sorda alle necessità altrui.
    Mi è piaciuta sia come poesia. sia come denuncia sociale.

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