In questa notte di tempesta tante parole sgradevoli mi piovono in testa,
io che non ho una moneta da parte per andarmene in un istante,
ma partirei lo stesso ed una volta arrivato a destinazione
mi cercherei un'occupazione,
un'occupazione per lavorare,
lavorare per sfamarmi e sotto un tetto addormentarmi;
io che non merito la miseria e il disprezzo sto piangendo sotto ad un cipresso.
Or però la speranza mi assale,
quest'ultima mi si volge dicendo che in un futuro non molto lontano
canto felice con voce da soprano,
per questa ragione mi si riempie il cuore,
ed ora che so che la sorte mi sorriderà
sussurrerò forte tra mille stelle brillanti:
"In quel futuro avrò quello che ho sempre desiderato, marito, figli ed un buono stato!"